“Ex Centrale vuole diventare la casa di ogni arte vagabonda che necessiti di un posto dove pernottare, passare qualche ora o mettere radici per nascere, crescere e oltrepassare queste stesse mura e confini per diffondersi nella città. 
Vogliamo essere una tela a disposizione, un palcoscenico, una pagina senza margini per chiunque ne abbia la necessità e voglia essere parte di questo progetto.”

RESISTENZA MARGINALE

Alessandro Pixa

Bologna, 13 Novembre 2022
1,45×9,30 m
Vernice acrilica su pannelli in PVC

Descrizione dell’opera: Il progresso, che tende ancora in direzione della gentrificazione concentrando le proprie energie e risorse nelle città piuttosto che distribuirle in maniera equa su tutto territorio, spinge il centro urbano ad espandersi sempre di più, andando a invadere il verde e le zone rurali che lo circondano. Questo mutamento va a impattare negativamente sugli abitanti delle periferie, che vedono cambiare il loro habitat, a discapito della loro qualità di vita.

Nel progetto, una composizione di figure architettoniche dal centro si espande verso i margini, dove sono presenti forme organiche. Le parti di queste che vengono sovrastate dal nuovo cemento, diventano cellule morte, non più parte della natura (processo descritto dal colore nero).
È necessario che la città impari a dialogare con le proprie periferie senza imporsi su di esse. È necessario che la città impari dalle proprie periferie un ritmo di vita lento e sostenibile, dove natura e rete sociale si valorizzano a vicenda (processo descritto dal colore rosa di sfondo).

Bio: Diplomato in design del prodotto all’accademia di Belle Arti di Bologna con una tesi sul Paleodesign sviluppo da subito l’interesse per i popoli preistorici e i loro modi di vivere in simbiosi con il pianeta. 
Dopo l’inizio della mia carriera professionale come graphic designer che mi vede per cinque anni nel team di una nota agenzia di comunicazione, mi concentro sempre di più sulla realizzazione di un mio immaginario visivo. La mia attività freelance mi ha permesso di aprirmi a nuovi campi quali l’illustrazione editoriale e anche un ritorno alla pittura che già avevo studiato durante gli anni passati al liceo artistico.
I murales e la pittura di grandi superfici sono diventati per il me il più potente mezzo per esprimermi e per comunicare ai fruitori la mia sensibilità verso le culture antiche e lo studio di nuove possibilità sociali per vivere in armonia, con le persone e con la terra, attraverso un segno visivo fatto di linee gestuali, campiture di colore irregolari e un vasto uso della simbologia.

 

TITOLO OPERA

Kiki Skipi

Bologna, 13 Novembre 2022
2,20×3,30mt + 2,20×3,30mt
Vernice acrilica su muro

Descrizione dell’opera:

Bio:

TITOLO OPERA

Andrea Casciu

Bologna, 12 Giugno 2022
6,20×3,60mt
Vernice acrilica su muro

Descrizione dell’opera:

Bio: Classe 1983, Andrea Casciu è diplomato all’Accademia di Belle Arti di Sassari. Vive e lavora a Bologna.
Attraverso l’indagine delle piccole mutazioni che il tempo opera sul corpo, Andrea Casciu approfondisce un’analisi introspettiva mediata dal disegno, studiando il rapporto dell’Uomo con la propria immagine. Manovrando abilmente nello spazio di azione dell’autoritratto, l’artista scatena un duplice innesco empatico. Nei suoi lavori trapela il desiderio di immedesimarsi, di entrare, ma sempre in punta di piedi, nel nucleo più intimo della gente. Allo stesso tempo, ogni persona può percepirsi nei volti iconici che dipinge, in un gioco di dissolvenze che sfida l’anestesia generale del mondo in cui viviamo. Le variazioni del volto di Andrea, che appaiono nelle strade, ci spingono a considerare i suoi murales come fossero specchi, a confrontarci con il nostro stesso riflesso, ma anche con quello di un ego planetario, condiviso e allargato. Una sovversione della quotidianità affrontata in modo ironico, sulla sottile linea di confine che separa singolo e moltitudine.

ROSES

Giovanni dallo spazio

Bologna, 28 Settembre 2021
2,20×3,30mt + 2,20×3,30mt
Vernice acrilica e spray su muro

Bio: Giovanni è un visual artist che vive e lavora a Brescia.
Nato come writer, negli anni sperimenta ed amplia tecniche comunicative e visive, diventando un artista multidisciplinare. Il muralismo rappresenta ancora un punto focale della sua ricerca, nel frattempo realizza dipinti, lavori grafici ed installazioni site-specific.
I suoi lavori da studio sono puliti, dinamici ed essenziali; una sintesi fra gestualità, colore e spazio.

OPERA INCERTA

Collettivo Transhumanza e Rialto 18

23-26 Settembre 2020
Installazione ambientale temporanea

ABSTRACT DELLA MOSTRA :

Opus incertum è il nome di una antica tecnica edilizia romana usata per la costruzione di opere cementizie, per la quale venivano utilizzate pietre di misura diseguale poste con le facce combacianti tra loro, dando come risultato un disegno irregolare e casuale.
Opera incerta è un progetto espositivo nato dall’incontro dei collettivi Transhumanza e Rialto18, entrambi composti da giovani artisti che dell’incertezza del proprio tempo ne hanno fatto materia di ricerca. Le opere presenti mescolano insieme ricerche individuali e collettive che a loro volta formano un percorso espositivo cucito addosso allo spazio.
L’Ex Centrale del latte di Bologna è uno stabile rimasto silente per gli ultimi 50 anni, situato nella prima periferia di Bologna. È uno spazio nato con una destinazione d’uso precisa, che quando è venuta meno ha lasciato solo le pareti di mattoni rossi. Nel frattempo lo spazio non ha fatto nient’altro che prendere parte alla geografia del paesaggio. Attualmente l’Ex Centrale ha ripreso vita, riaprendosi alla città, grazie a un progetto di rigenerazione e autogestione.
Opera incerta è un rapporto virtuoso tra l’arte, lo spazio e il momento storico nel quale avviene tale rapporto: un vortice di incertezze che diventa materia e sfocia in un’opera totale.
Le installazioni sono a cura di:

Alessandra Sarritzu (Transhumanza), Dario Sanna (Transhumanza), Andrea Corvino (Rialto18), Daniele Pusinanti (Rialto18), Leonardo Casanova (Rialto18), Federico Falanga (Rialto18).

BIO:
Transhumanza

Transhumanza è un collettivo artistico e curatoriale composto da Ambra Iride Sechi, Alessandra Sarritzu, Dario Sanna e Matteo Orani. Nasce nel 2018 a Bologna, dall’esigenza di portare in Sardegna (luogo d’origine per tutti i componenti del gruppo) la ricerca artistica contemporanea del gruppo e contaminarla, innescando un cortocircuito tra sperimentazione e tradizione, stimolando nuovi linguaggi e nuovi immaginari.
Transhumanza è un luogo ideale dove attivare una rete di rapporti tra chi va, chi viene e chi resta, un pretesto per creare momenti di incontro e condivisione delle diverse pratiche artistiche.
Transhumanza è un progetto nomade che ha visto i suoi primi sviluppi nell’Isola e in essa riconosce una vasta area di ricerca, ma come i pastori, mossi dal ciclo delle stagioni che ne determina i bisogni, attraversano i territori alla ricerca di nuovi pascoli, Transhumanza riflette l’impulso naturale a spostarsi, migrare e creare contaminazioni tra diversi mondi, per cui non si pone limiti spazio-temporali per le sue tappe. Il collettivo cura e partecipa a diverse esposizioni e progetti artistici come Nostos Numerozero (Siniscola NU, 2018), Nostos Numerouno (Santu Lussurgiu OR, 2020), Super Cavalli/Super Summer Extra Pomeriggio, TOAST Project Space, a cura di Stefano Giuri (Firenze, 2020).

 

Rialto18

Rialto 18 è un collettivo artistico nato a Bologna nel 2017, fondato da quattro studenti dell’Accademia delle Belle Arti: Leonardo Casanova, Andrea Corvino, Falanga Federico e Daniele Pusinanti.
Il collettivo ha come obbiettivo quello di creare un circolo di eventi pubblici, serate ed esposizioni volte alla formazione di una nuova comunità di interessati, e di avvicinare il pubblico e i giovani all’arte contemporanea.
Il nome del collettivo deriva dal suo luogo di nascita, Via Rialto 18, una casa-studio utilizzata dai quattro artisti per incontrarsi, progettare e lavorare. I membri appartengono alla generazione dei “millennials”, cresciuti durante l’esplosione del Web, di Internet e a stretto contatto con ogni forma di Social Media. L’immaginario di R18 è influenzato dai fenomeni delle culture underground Italiane e Americane come i graffiti e le riviste amatoriali autofinanziate (fanzine), dai giochi, i cartoni animati e dai programmi cult degli anni 90’ e 2000’. R18 partecipa a eventi e collabora spesso con enti e attività pubbliche o private come il “Mercato Sonato”(BO), “Ateliersi”,(BO), “Argillà”(RA), “Bunker”(TO), “Exit”(BO), “Granata studio”(BO), “Lab 155”(BO), “Split shop”(BO).

Locandina: Matteo Orani, 

 

Foto mostra: Alessandra Sarritzu, Aziz Maca, Erica Rosati